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UDAIPUR
Udaipur: una delle città sante dell'Induismo. Molti fedeli di questa religione vogliono che le proprie ceneri - dopo la cremazione - siano disperse nel lago Pichola sulle cui sponde sorge la città. |
... «Jagdish Temple» [↑↑↑], un bell'edificio costruito nel 1624 e dedicato a Vishnu il dio-preservatore-dell'universo. Il tempio sorge in cima a una ripida scalinata molto caratteristica, poichè sui gradini siede una moltitudine di persone colorata e confusionaria: venditrici di corone di fiori, sadhu che si riposano, vecchie vedove che chiedono l'elemosina, cisrlatani che si propongono come guide turistiche nel tempio allo scopo, però, d'introdurre i turisti nel loro... negozio! |
Una volta tanto non è necessario pagare per entrare; tuttavia non è consentito scattare fotografie. Come nei templi jainisti, anche il «Jagdish Temple» presenta una profusione di sculture in marmo sulle pareti, sule colonne, sulle volte... |
Dopo il Jagdish Temple, passiamo a visitare l'attrazione turistica principale di Udaipur: il «City Palace». Il biglietto d'ingresso è alquanto caro, soprattutto perchè - come al solito - è necessario aggiungere la "tangente" per la macchina fotografica. Un paio di volte, nelle escursioni dei giorni precedenti, al momento dell'acquisto del biglietto abbiamo detto di non aver alcuna macchina fotografica (in realtà era conservata in tasca). Stavolta, però, sappiamo che ci sono dei controlli molto pignoli, per cui paghiamo regolarmente le 400 rupie per noi e le 300 rupie per una macchina fotografica. |
... un labirintico reticolato di sale, cortili, scale, passaggi segreti, corridoi. L'immagine qui sopra [↑↑↑] è quella della... "porta di servizio" (!) dalla quale iniziamo la visita. In effetti l'intero palazzo è diviso in tre parti: |
Il «Lake Palace» visto dal «City Palace». |
Le sale interne sono veramente sontuose e spesso sono arredato in modo alquanto kitsch [↑↑↑], ma - si sa - i maharajà erano fatti così. Ovunque è un tripudio di rivestimenti in oro, argento, pietre preziose o anche semplici vetri colorati, che, però, contribuiscono a creare l'idea di sfarzosità. |
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Il nostro hotel a Udaipur è il «Poonan Haveli». E' un bell'albergo e a noi danno una stanza al terzo piano molto luminosa e tranquilla, proprio nell'angolo che guarda a occidente sul lago Pichola. [↓↓↓] | |
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Il «Lake Palace» visto dalla terrazza-ristorante del nostro hotel. |
Vincenzo e un tuc-tuc. |
Scene di vita quotidiana sullo sponde del Lago Pichola: un'anziana donna fa il bucato nelle acque non proprio limpide del lago. |
Udaipur: la città "bianca". |
In uno dei tre pomeriggi trascorsi a Udaipur, Goga ci porta a vedere ciò che teoricamente è l'unico polmone verde della città: un parco pubblico chiamato «Sahellon-Ki-Bari». |
Il bel tramonto dell'ultima nostra giornata a Udaipur dalla terrazza del «Poonan Haveli Hotel». |
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Un viaggio in India non può dirsi completo senza provare l'esperienza del tuc-tuc, il mezzo di locomozione che molti locali usano perchè particolarmente economico. E' la mattina della partenza e Goga ci aspetta un chilometro più in là rispetto al nostro hotel, che si trova alla fine di un dedalo di viuzze strette e congestionate. Goga sarebbe pure disposto a venire a prenderci, ma lo rassicuriamo dicendo che non è un problema per noi andargli incontro con le valigie: è l'occasione per prendere un tuc-tuc! |
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